Una triste pagina ha investito il giornalismo sportivo: io, Callisto Barazzoni, non mi ricordo più nulla. Un vuoto ha colpito la mia triste memoria. I medici a cui mi sono rivolto l'hanno catalogata come "stress dell'ippocampo", probabilmente dovuto ad un forte shock. Gli ultimi ricordi sono del 20 aprile scorso: un caffè, qualche incontro casuale per strada, una telefonata e l'aggiornamento di questo spazio. Poi, più nulla.
Ricordo l'importanza dei tre punti. Ricordo il numero degli assenti, che superava di gran lunga quello dei presenti. Ricordo qualche faccia, qulache tifoso già visto che si informava sul San Biagio FC. Ricordo anche il solito panino con gli asparagi mangiato all'una, una piccola superstizione. Lo so, non dovrei rivelarla, ma ormai non conta più nulla.
E' impossibile per me mantenere quell'impegno che avevo onorato di fronte a voi, miei 17 lettori (secondo le più felici previsioni di un tempo), gli unici editori di questo spazio giornalistico senza fini di lucro, animato solo dalla passione per i colori gialloverdi. Ma l'età, mia moglie, i medici, l'ippocampo, non me lo concedono. Sono costretto a passare la mano.
Vorrei fare un'ultimo sforzo, provare a ricordare le azioni più belle di quella partita contro il T.M.M.U., il migliore in campo, dare un voto a quegli irriducibili che stavano passando uno splendido venerdì sera (ricordo che la pioggia dei giorni precedenti aveva lasciato spazio ad una tersa e primaverile serata) correndo dietro ad un pallone. Vorrei ricordare. Ma tutto intorno a me tace. E tutti. Ho provato a chiedere ai giocatori, ho telefonato in società, ho domandato a mia moglie, ho dato incarico di controllare sul sito del CUS (come sapete non sono molto pratico di computer, e come tutti i veri giornalisti scrivo ancora i miei pezzi sulla Lettera 22 prima di passarli ad un dattilografo che aggiorna il blog). Niente.
Sembra che, oltre a me, impossibilitato a ricordare, tutti vogliano cancellare quella serata dalla loro memoria.
Ora, dal momento che la fatica è tanta, e per i prossimi dieci giorni dovrò stare lontano dalla mia amata macchina da scrivere, dai palloni e dai panini con gli asparagi (mi è stato addirittura sconsigliato di innaffiare i girasoli in giardino, pare si chiami cromatologia) lascio questo spazio nelle mani del mio giovane discepolo Attilio Purrini. Lo stile è un po' grezzo, ma il ragazzo si farà. Spero possiate dare a lui tutto il calore umano che avete riservato a me.
Nella speranza di ritrovarsi al più presto su questo blog, vi auguro un buon Ludo del Bo
Callisto Barazzoni